L’origine di queste sintomatologie può avere svariatissime cause. Se risultano di natura meccanica, la chiropratica può essere di grandissimo aiuto.
Anche in questo caso l’approccio farmacologico, data la natura meccanica del problema, ha un mero effetto palliativo e di scarsa efficacia.
Chi è affetto da problemi di cervicale può sicuramente avvertire anche una sensazione di ovattamento, che i pazienti trattati presso il nostro Centro definiscono come di “essere in barca”. Hanno come l’impressione di cadere, di avere poco equilibrio, di non riuscire a calcolare bene le distanze. A volte tutto questo può concretizzarsi nello sbattere il gomito nello stipite della porta, nel non sentirsi stabili nel camminare, nell’inciampare nei mobili di casa o dell’ufficio.
Al CCM, il paziente viene valutato per la sindrome vertiginosa che accusa e indirizzato al trattamento più idoneo. Se si ritiene che il problema non sia di origine meccanica, lo si indirizza ad altro specialista medico.
Dopo una visita del paziente, se l’origine delle vertigini o del disequilibrio è di origine cervicogenica, egli viene sottoposto ad un ciclo di sedute di chiropratica. Esse consistono nell’applicazione di varie tecniche, atte a rimuovere la causa delle vertigini, in questo caso provocate da una alterata mobilità delle vertebre cervicali superiori. Su di esse sono inseriti dei piccoli muscoli che si attaccano alla base del cranio, ricchi di terminazioni nervose propriocettive. Quest’alterata mobilità determina una imprecisione dei segnali propriocettivi che giungono al cervello circa i movimenti della testa e del corpo (1,2) Se questi segnali nervosi arrivano distorti al cervello, vengono elaborati in maniera inappropriata e la risposta a tali stimoli sarà inadeguata (3,4).
Una volta ripristinato il corretto movimento dei segmenti disfunzionali, i segnali propriocettivi inviati al cervello tornano ad essere regolari (5,6). Esso potrà quindi elaborare le informazioni sensoriali sulla posizione del corpo e della testa in maniera accurata, e rispondere in maniera altrettanto accurata ed efficiente agli stimoli esterni.
Uno studio scientifico condotto in Nuova Zelanda dall’Università di Ricerca di Auckland nel 2016 (6) ha mostrato come la popolazione anziana sia fortemente vulnerabile a problemi di disequilibrio, e che gran parte dei ricoveri in ospedale dovuti a cadute sia da riferirsi ad un alterato funzionamento della colonna cervicale.
Questo studio randomizzato ha selezionato 60 anziani e li ha divisi in 2 gruppi da 30 ciascuno. Un gruppo è stato trattato con 12 settimane di chiropratica e l’altro con cure mediche standard, prevalentemente di carattere farmacologico.
Il gruppo trattato con la chiropratica, dopo 12 settimane, era maggiormente in grado di sentire la posizione della caviglia nello spazio ad occhi chiusi, avere una maggior rapidità di riflessi nel reagire a stimoli perturbatori esterni, e mantenere un passo più veloce e sicuro nel camminare.
In aggiunta a tutto questo, ulteriori studi scientifici stanno dimostrando come la chiropratica aumenti la qualità della vita della popolazione anziana in generale, dando loro la possibilità di svolgere le attività quotidiane in maniera indipendente, e quindi di prendersi cura di sé senza dipendere dagli altri (6).