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Una questione di cultura

In Italia e nei paesi dell’Europa mediterranea, dove la cultura e conoscenza della chiropratica è molto meno conosciuta, circa l’80% delle persone che si rivolgono al chiropratico lo fanno solo quando accusano dolore. Questa è la concezione tipica della medicina tradizionale allopatica: “vado dal dottore solo quando sto male”.

Nei paesi del nord Europa, nord America ed Australia, ben il 50% delle persone che ricerca le cure di un chiropratico, lo fa semplicemente per mantenere il proprio stato di benessere e salute generale!

Il concetto di “cura di mantenimento” significa andare dal chiropratico anche in assenza di dolori. Lo scopo è quello di mantenere il buon funzionamento della colonna e del sistema nervoso, per funzionare al meglio delle proprie potenzialità e di conseguenza ridurre al minimo nuovi episodi dolorosi 1.

Cosa dice la ricerca scientifica riguardo alla cura di mantenimento?

Vi sarà probabilmente capitato di avere giornate e periodi molto intensi sia dal punto di vista mentale che fisico. Di sentirvi spossati, deboli. Bene, anche la schiena può indebolirsi molto prima del dolore.

Sappiamo che se la colonna vertebrale non ha un movimento ottimale, essa non è in grado di dialogare correttamente col cervello e quest’ultimo non è in grado di controllare efficacemente i muscoli stabilizzatori del tronco. Tutto questo si traduce in un più alto rischio di traumi alla colonna 2. Questi traumi, però, non si verificano casualmente ma hanno alle spalle tanti mini-traumi, non avvertibili dal paziente, durante le sue azioni quotidiane. Piegarsi, girarsi, camminare, anche solo alzare le braccia sopra le spalle, possono rappresentare dei “mini colpi di frusta” cumulativi se la colonna vertebrale non ha una buona funzionalità. E abbiamo appena visto che se essa non si muove correttamente non è in grado di attivare in maniera efficace i muscoli stabilizzatori del tronco. Ma questo il paziente non lo avverte fino a quando non si blocca.

Così, una mattina qualsiasi, nell’allacciarsi le scarpe o nel lavarsi i denti, sentiamo come una scossa elettrica seguita da un dolore lancinante che ci immobilizza per giorni nel letto.

Dev’essere quindi ben chiaro al lettore che quel dolore lancinante è si comparso improvvisamente ma non casualmente. Esso è frutto di mini traumi cumulativi succedutisi nel tempo. Fino a quando la nostra schiena non ne può più e all’ennesimo minimo sforzo crolla.

Se si ha ben chiaro le cause meccaniche e neurologiche che portano a tutto questo, si comprende perché i farmaci possono avere un’efficacia solo parziale o addirittura controproducente, se non coadiuvati dalla chiropratica. E’ come disattivare l’allarme di un incendio. L’allarme corrisponde al dolore, l’incendio alla causa. Disattivando solo l’allarme, l’incendio non viene spento e sarebbe lasciato libero di divampare ancora più forte di prima, portando a danni molto più estesi.

Uno studio clinico svedese del 20183 ha mostrato i benefici della terapia di mantenimento periodica in un gruppo di pazienti sofferenti di mal di schiena cronico. Nell’arco di un anno, i ricercatori hanno osservato 328 pazienti con problemi di schiena che andavano in 40 differenti cliniche chiropratiche svedesi. Tutti i pazienti che rispondevano positivamente all’aggiustamento vertebrale chiropratico nelle prime sedute, sono stati divisi in due gruppi. Una metà di essi sono stati allocati nel gruppo di mantenimento, con controlli da una volta al mese a una volta ogni tre mesi, a prescindere dai sintomi. L’altra metà è stata allocata nel gruppo di controllo, dove il paziente veniva aggiustato fino alla remissione del dolore e poi gli veniva detto di chiamare solo al ripresentarsi dei sintomi.

Alla fine dell’anno di studio, il gruppo di pazienti assegnati alla terapia di mantenimento hanno avuto 14 giorni in meno di dolori. Il dato più interessante, però, è che per raggiungere due settimane in più di benessere hanno avuto bisogno solo di due visite extra rispetto al gruppo di controllo.

Questo studio mostra come sia effettivamente importante, una volta fuori dal dolore e migliorata la propria condizione iniziale, fare una blanda terapia di mantenimento periodica, per conservare e migliorare ulteriormente il benessere raggiunto.

Bibliografia
  1. Leboeuf-Yde C, Hestbæk L. Chiropractic & Osteopathy 2008;16:3-3
  2. Cholewicki J, et al. Spine (Phila Pa 1976) 2005;30(23):2614-20.
  3. Eklund, et al. PLoS One 2018;13(9):e0203029.