In questo periodo di grande preoccupazione ed emergenza per il Covid 19, molti pazienti ci chiedono, vista la crescente letteratura scientifica sull’influenza che la chiropratica avrebbe sul sistema nervoso centrale, se questo avvenga anche per il sistema immunitario. Riteniamo sia utile e doveroso dare al lettore delle informazioni aggiornate e veritiere su cosa si possa e non possa dire a riguardo in base alla recente letteratura scientifica. Cercheremo di essere chiari e comprensibili senza entrare troppo in contenuti tecnici. Per i medici e operatori sanitari che volessero invece approfondire l’argomento rimandiamo alla lettura completa degli articoli a piè di pagina.
La maggior parte delle persone sicuramente sa dell’importanza nell’avere un buon sistema immunitario per combattere al meglio agenti patogeni provenienti dall’esterno, siano essi virus o batteri. Molti di meno sanno però che è altrettanto importante avere un sistema nervoso centrale ben funzionante per la medesima finalità. Questo perché questi due super sistemi sono in stretto contatto tra di loro, scambiandosi informazioni per identificare e reagire efficacemente a qualunque cosa sia di minaccia per la nostra salute.
Quando un patogeno attacca il nostro organismo, si attivano tutta una serie di cellule del sistema immunitario che rilasciano delle sostanze chimiche1 che vengono inviate al cervello per comunicargli ciò che sta accadendo intorno ad esso. Da una parte di quest’ultimo, l’ipotalamo, vengono secreti degli ormoni che stimolano a loro volta l’attivazione di altri ormoni2 da altri organi del cervello. Questa sorta di cascata chimica a catena stimola la produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. Esso è di fondamentale importanza per la corretta modulazione del sistema immunitario. Fa si che non sia né troppa né troppo poca2, 3, 4.
Si evince quindi che il cervello e il sistema immunitario, di concerto con altre porzioni del sistema nervoso, comunicano tra loro per assicurare una pronta ed efficace risposta immunitaria nei confronti di un agente patogeno1, 4.
Abbiamo visto precedentemente da molti studi di ricerca applicati alla neuroscienza, che quando dei segmenti spinali non si muovono correttamente, questa alterazione del movimento potrebbe comportare una scarsa percezione e controllo del cervello su cosa stia facendo la colonna ed il resto del corpo5, 6. Il cervello, quindi, avrebbe una capacità di reazione e di controllo meno efficace nei confronti degli stimoli esterni. Quando queste disfunzioni vertebrali vengono corrette dal chiropratico, il cervello acquista maggiore accuratezza e consapevolezza di quanto accade intorno a lui (7,8), reagendo con maggiore prontezza ed efficienza nei confronti degli stimoli esterni. Inoltre, l’aggiustamento chiropratico su di un segmento spinale disfunzionale stimola l’attivazione di una parte del cervello chiamata corteccia prefrontale (9). Essa è come un direttore d’orchestra, regola molte funzioni cerebrali tra cui alcune direttamente collegate al sistema immunitario, tra le quali la stimolazione dell’ipotalamo e i suoi ormoni specifici4, 10, 11.
Per riassumere, l’aggiustamento chiropratico, migliorando la comunicazione propriocettiva tra la colonna vertebrale ed il cervello, migliorerebbe il funzionamento del sistema nervoso centrale. Quest’ultimo lavora in sinergia col sistema immunitario per creare un’azione tempestiva ed efficace nei confronti di un agente patogeno. L’aggiustamento chiropratico sta anche dimostrando di influenzare l’attività della corteccia prefrontale, organo direttamente collegato al funzionamento del sistema immunitario. Trials scientifici hanno mostrato un cambiamento dei marker chimici di cellule immunitarie subito dopo una manipolazione spinale12.
Allo stato attuale della ricerca, però, non è ancora possibile affermare in che modo questi cambiamenti attuati dall’aggiustamento vertebrale su importanti marker di cellule immunitarie e sulla corteccia prefrontale, abbiano sul sistema immunitario e sul suo funzionamento.
Controllare periodicamente la colonna vertebrale può rinforzare il sistema immunitario? Può aiutare a guarire più in fretta e meglio da un attacco patogeno? Queste sono tutte domande alle quali la scienza dovrà dedicarsi.